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Cinque artisti di fama mondiale faccia a faccia con la disabilità

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Quando pensiamo agli artisti famosi ci vengono in mente il loro straordinario talento, la loro creatività e il modo che hanno di interpretare il mondo. Tendiamo a metterli su un piedistallo, a percepirli distanti e diversi da noi, quasi circondati da un’aura che non ci appartiene. La verità è che anche molti artisti geniali e talentuosi si sono trovati a convivere con una disabilità?

Di seguito ve ne presentiamo cinque e sarete sicuramente sorpresi dal nostro racconto!

Michelangelo

La questione è ancor oggi oggetto di dibattito tra gli studiosi: c’è chi sostiene che Michelangelo soffrisse di gotta e chi, invece, di artrosi. Che si trattasse dell’una o dell’altra patologia, quel che é certo é che il famoso pittore e scultore aveva un grosso problema alle mani. Si narra che lamentasse dolore e che la funzionalità e la mobilità dei suoi arti superiori e inferiori fossero considerevolmente ridotte.

Malgrado ciò, Michelangelo ha continuato a lavorare di martello e scalpello e a dipingere fino alla veneranda età di 89 anni!

Alcuni ritengono che i problemi di salute di Michelangelo si siano acuiti per la poca attenzione che l’artista riservava alla cura del proprio corpo e per il sovraccarico a cui sovente lo sottoponeva.  E’ vero che  movimenti intensi e ripetitivi possono danneggiare le articolazioni, ma é altrettanto vero che, in caso di artrosi, i medici raccomandano di tenere gli arti in movimento. Trattamenti fisioterapici o attività ricreative possono ugualmente contribuire a migliorare longevità e stato di salute generale.

Francisco Goya

Goya é uno dei migliori ritrattisti di tutti i tempi. I suoi biografi, tuttavia, tendono a suddividere la sua opera in due periodi nettamente distinti: prima e dopo la malattia. Gli esperti ritengono che Goya abbia fondamentalmente sofferto di problemi neurologici legati alla sifilide. Soffriva di mal di testa, vertigini, perdita dell’udito, problemi alla vista e difficoltà a muovere il braccio destro.

Per curare la sifilide Goya faceva uso di unguenti a base di mercurio e di sostanze velenose. Non solo, molti dei dipinti su cui lavorava ogni giorno contenevano piombo. Tutti fattori che contribuivano al cattivo stato di salute dell’artista.

La patologia e le difficoltà ad essa associate lo hanno portato a vivere un periodo di depressione e una significativa perdita di peso, ma Goya ha continuato a dipingere. Negli ultimi anni  è diventato completamente sordo, ma non ha mai abbandonato la passione per le arti figurative. I suoi primi dipinti sono più realistici, mentre – con il progredire della malattia  – la sua arte si è fatta più drammatica e immaginativa. La malattia, dunque, non ha limitato le capacità dell’artista: le ha semplicemente trasformate.

Paul Klee

Paul Klee é stato pittore, poeta e filosofo. Ha prodotto numerosissimi dipinti e opere di  natura surreale. Tedesco di origine, dal punto di vista artistico la sua patria è Parigi, con il surrealismo degli anni ‘20 e ‘30.  Nel 1935, al culmine della propria carriera artistica,  Paul Klee ha manifestato i primi sintomi di una misteriosa malattia.

Lamentava problemi a livello cutaneo e agli organi interni; la malattia l’ha condotto alla morte nel 1940, prima che i medici potessero formulare una diagnosi precisa. Solo dieci anni dopo é stato dato un nome alla patologia che lo aveva condannato: scleroderma.

La malattia di Klee era rara e complessa. Gli studiosi ritengono che lo stile ed i temi affrontati dall’artista nelle sue ultime opere siano stati pesantemente condizionati dal suo stato di salute. Nonostante la necessità di convivere con un disturbo sistemico di cui ancora non si conosceva il nome,  Klee è riuscito a portare avanti la propria attività per oltre cinque anni. Con l’approssimarsi della sua fine terrena, le sue opere hanno incarnato nuovi spessori di spiritualità.

Van Gogh

Vincent Van Gogh soffriva di epilessia del lobo temporale e di disturbo bipolare della personalità. Era nato con una lesione cerebrale, probabilmente aggravatasi con l’uso di assenzio. Si narra che il suo medico, il Dr. Gachet, gli avesse prescritto la digitale per curare gli attacchi. Uno degli effetti collaterali più frequenti, associati a questo farmaco, é la visione di macchie gialle. Alcuni studiosi e storici si interrogano se possa essere questo il motivo per cui Van Gogh ha disseminato il colore giallo su molte delle sue opere più famose.

Van Gogh realizzava i suoi capolavori con una velocità sorprendente. Era solito produrre una serie di opere e poi cadere in depressione. Questi alti e bassi nella sua attività lavorativa hanno dato adito all’idea che l’artista soffrisse di disturbo bipolare della personalità. Durante la fase maniacale era estremamente produttivo in ambito artistico.  Si dice che abbia scritto oltre 800 lettere!

Alcuni dei sintomi sperimentati da Van Gogh possono avere avuto anche un ruolo nella sua arte. Ad esempio, si ritiene che la nascita del suo dipinto La Notte Stellata  possa essere stata ispirata dagli aloni di luce che Van Gogh vedeva intorno agli oggetti per effetto del gonfiore della retina.

Henri Matisse

Henri Matisse é stato costretto alla sedia a rotelle dopo un intervento chirurgico per la cura di un tumore, ma  non ha consentito che la perdita di mobilità condizionasse il suo stato d’animo. Al contrario, per lui si é trattato quasi di una sferzata di energia, capace di fargli riqualificare i suoi ultimi 14 anni come una “seconda vita”. Matisse ha vissuto la sedia a rotelle come un’opportunità per ripensare e ridefinire le sue priorità, riconquistando la totale libertà di dire e fare ciò che voleva.

Matisse ha saputo fare di necessità virtù, adattare la propria arte alla nuova vita in carrozzina.   Ad esempio, ha iniziato a creare dei bozzetti con forme di carta colorata: ritagliava le sagome e dava istruzioni ai suoi assistenti, affinché le incollassero su un cartellone appeso alla parete. Gli capitava anche di attaccare un pezzetto di gesso all’estremità di un bastone per riuscire ad abbozzare i primi tratti di un futuro dipinto.

Quando raccontava del proprio lavoro, Matisse diceva spesso che, a dispetto della mobilità limitata, poteva vagare senza limiti attraverso i giardini della propria arte. Impossibilitato a viaggiare e a spostarsi come era solito fare in passato, Matisse aveva imparato a sperimentare la bellezza intorno a lui grazie all’arte che riusciva a creare con le sue stesse mani.

E la lista continua…

Vorreste conoscere altre storie di persone disabili che hanno fatto e continuano a fare grandi cose? Vi suggerisco di leggere questo articolo per trovare un elenco completo di attori, politici e campioni dello sport che hanno raggiunto il successo nei rispettivi ambiti di attività.

Annie Beth Donahue é una scrittrice attenta ai temi della salute e della disabilità. Per conoscerla meglio visita il suo sito: www.anniebethdonahue.com